Poesie di

SILVIA ALBERTAZZI

 

English Sunday

Nel parco dove ti pensavo

vent'anni fa

ho letto il giornale guardando il fiume.

A Covent Garden

ti ho comperato una penna

e ho letto una storia

bevendo un cappuccino che sapeva di fango.

A Hyde Park

- cinquanta pence per una sdraio -

ho letto un racconto, e un altro, e un altro ancora.

Ho comperato molti libri

e ho tutto il tempo per leggerli.

Ora ch'è notte, però, uso la tua penna:

non vorrei tu fossi qui,

ma mi manca la tua mano.

 

(Silvia Albertazzi)

 

 

Due momenti per Fabrizio

1) 1964

Luglio.

Calore e polvere e sole nel mattino.

Fabrizio

è nato stanotte.

O forse ieri sera.

Aspetto mio padre

con un mazzo di rose

che fruscia nel cellophane.

La radio canta

to you.

Ancora un regalo da mia madre.

Un altro.

Ancora la radio

to you.

2) 2000

Febbraio.

Ombre e nebbia e buio nel mattino.

Fabrizio

si sposa stamani.

O forse stasera.

Aspetto un email

magari con foto

in attachment.

La radio canta

to you.

Ancora la radio.

Ancora

mi sorprende la vita

mentre progetto

qualcosa d'altro.

(4 febbraio 2000)

(Silvia Albertazzi)

 

Venerdì

Il chiasso dei caffè, il fango dei marciapiedi,

Cemento senza alberi nella sera che cade,

L'autobus e la gente che s'accalca,

Automobili stinte si rincorrono

E l'asfalto scintilla gocce chiare,

C'è qualcuno che rincasa frettoloso,

Un altro sabato intravisto in una nuvola.

Acqua dai tetti, la pioggia nelle scarpe,

Sui capelli, negli occhi, fra i miei libri.

E' la mia strada - col paradiso in fondo.

 

(Silvia Albertazzi)