Giancarlo Nuvoli

POESIE

 

Una sera non di primavera

C'erano quattro archi in concertino

Zin zin zin che spasso

Anche i morti

I poveri morti abbandonati dai vivi

Senza lapide, senza rosa a quel suono

Drizzarono i teschi, che gioia

E in mezzo la più bella alzava la veste

Lacera e come allora

Mi mostrava le gambe

 

 

 

Hai le manine calde

Come la cera che si trugge

Ai piedi delle Immacolate.

 

 

 

Ti penserò quando la luna

Quella delle notti di primavera

Sarà ai tuoi piedi sfogliandosi

Come una rosa.

 

 

 

L'odore del tuo sesso è così forte

Che fa sternutire anche gli angeli di marmo

Che vegliano i morti.