GREGORIO SCALISE

POESIE

 

 

CATTIVERIA DEL CUORE

 

Se la colpa di un bosco

è la sua ombra

come non pensare che non sia

naturale la storia

che agglomera eserciti

di sentimenti

il diritto di esaminare

ricordi difficili e affollati

scorrendo lungo il profilo

della folla

quando si sgomenta il cuore,

(cattiveria del cuore

grideranno gli uccelli)

cattiveria ripeteranno i pozzi

circondati da sassi e erbe illese.

 

Giungono gli attori

con il colore della stessa giornata

fra terra bruciata segni del tempo

recitano la cattiveria del cuore

sono esseri — oggetto

più tremendi degli angeli

convinti del grido

della loro esistenza

da allora nessuno crede alla vita

dei poeti

la loro voce si ritrae dal confine

della pioggia

come per un esilio bianco e mai appagato

 

Fuori centro per analizzare

una esistenza

con angeli dalla saliva

sporca

la saggezza col suo gemito

e il suo naso

modi, scenari implosivi

la trasmissione di una dottrina

non ascoltate ragazzi

quei pensieri

che aprono la strada

verso la cattiveria del cuore.

 

Dove la legge rotola

come un foglio di giornale

neppure i semplici

possono entrare

diffidare di quel segno

che difficilmente

si deciderà a mutare

per battere moneta

forse occorrerà riscrivere il cielo

o prestare il volto alle ombre;

persuasione senza scampo

se nella resistenza dell’aria

il mondo decreta

la cattiveria del cuore.

 

SENTIERI DELLA STORIA

la biografia è la sola

vita mentale

che si possa comprendere

quanto si dischiude dai segni

della storia

anche la giovinezza ha un prezzo

con immagini e uomini

darebbero qualunque cosa

per stringere un concetto

là dove si scorgono

i caratteri della vicenda.

 

non gli resta che impersonare

la parte di un albero

costretto dai valori del vento

per esprimere continuità

con il ricorso della storia

ma se non fosse sufficiente

quel pensiero

i rami così lunghi ed eleganti

non racconteranno

le loro pene

gli alberi hanno il vantaggio

di perdere

rimuovendo la piega delle labbra.

 

le confutazioni immaginano le parole

assieme ai rimorsi

sguardi razionalizzati

con lettere

che rincasano

e sillabe aperte sulle porte

fra personaggi curiosi

le figure più tenere

e corrotte

pensano che qualcuno prima o poi

redimerà quei sentieri

della storia.

 

purché qualcuno ricostruisca

quella storia

scarto della ragione e della vita

occorre essere preparati

a scorgere ogni riduzione

guardando visi e monete antiche

immagini lievi, sempre in ascolto,

la mancanza arrogante di argomenti

lungo quei sentieri gelati e

mai interdetti.

 

i luoghi della storia

sono aree dense di luce

dove gli uomini si nascondono

sotto alberi verdi

ancora la solitudine del principe

come una chiave

per aprire lo scrigno

si tratta di una memoria

che contiene

la follia e le anime viventi

dunque, le esperienze

sono ravvicinabili

per quei segmenti di tempo interrotto

resta da considerare

il ritmo fluente di quei giorni

se vivere di felicità è tutto.