GREGORIO SCALISE

RAPPORTI TRA GENERAZIONI

1)
Il loro punto di incrocio
è una mappa furibonda
e la mente in cammino

fra vetri che suonano nell’arco
di un’unica generazione

frammento che ricongiunge
o distrugge gli oggetti

fra quelle colonne e quelle torri
dove l’ira è nascosta
dalla tenerezza.

2)
giungono alla sgradevolezza
del linguaggio
col loro corpo che risuona
di canti

col gusto della distinzione
che è solo un limite
e non basta una vita
a popolare quegli spazi.

3)
Le comete del regime
non sanno perché le lune
rimbalzino

la città non ha confine
e quel raccordo
è il luogo dove dimenticare
gli obblighi

correzioni che dovrebbero
essere recapitate
in tempo utile

anche per redimere la colpa
di non aver trovato
quegli introvabili accessi.

4)
cresce una generazione
di disertori
e non senza malizia
sceglie quel viso

semplicità dei fenomeni
conflitto dimenticato

sotto i cieli di gennaio
non percorsi da lettere
o impegni

tutto si addice e si risolve,
retorica, appartenenza,
rifiuto.

5)
anche il rumore
contribuisce alla qualità
della generazione

una diocesi scollegata dal discorso
come un’attività limitata
fra foglie gialle
e panchine sperdute

pensieri accanto ai finestrini
che si oscurano
come tessere di tulipani

pensieri ricevuti e patinati
con gesti asciutti, cupi,
e neppure improvvisati.

6)
Liquefatti fra terre oblique
dimensione dell’oggi

le generazioni sono lo scrupolo
del sole

ritornano devastati e divisi
vagliando alfabeti
con la complicità dell’essere

misura da scartare
quando si vuole decidere

l’intelligenza permette
di decifrare
gli angoli bui e i dogmi
mai scomparsi.