NADER GHAZVINIZADEH

POESIE

 

DAR’EL MAR’UF

É un’essenza orientale di noia intontita
Pomeriggi passati all’ombra dei muri nei cortili
Il ciliegio in giardino, incantevole
Mentre sul tavolino scrivo i miei compiti delle vacanze
È un silenzio immobile di cicale e di lucertole
Passi vecchi e segreti dietro ai muri
Mosse calcolate e misurate
Di antica ospitalità
All’ora del the nella tenda
Un soffio di vento è un’illusione e un desiderio
Nella veranda una sedia a dondolo e un vassoio di datteri
Ma ho appuntamento dal barbiere
Se ne avrò la forza affronterò una medina
Mi hanno detto di diffidare del loro succo di limone

Il moazin inaugura un sogno d’Alhambra
Un sogno evaporato ed estatico
Vecchi rosari come dedali
Mosse pacate e lievi
Di antico presagio.

 

TANGO FRUTTA E VERDURA

Strana combinazione — prosciutto e melone
Tango a colazione
Trema il frigorifero
Donna che scotta
Tu sei per me
L’eterna lotta tra il dolce e il salato
Sento il tango dei tuoi tacchi
Pizzicare il palato
Piccante, peccaminoso
Come peperoncino rosso — tacchi puntati alla gola.

 

MARLOWE

Cammino
Stanno smontando i baracconi al luna park
Baracche sul Navile
Ad ogni angolo mille topi mi tendono mille agguati
Furgoni senza vetri
Come palazzoni abbandonati

Ogni whisky è una cosa che non dico
Commissario,
Ogni sorte ha la sua ironia
Come fare
Quando in tasca ti restano
Solo due gettoni della sala giochi
Ogni sigaretta è una storia che non racconto.

 

PRIMAVERA

Il cielo è atlantico — il tempo oceanico
Mi chiede l’ora un venditore di zucchero filato
Il vento porta in piazza
Coriandoli, attimi di burrasca — l’attesa di qualcosa.

Le classi in gita chiudono i cappotti
Ed accendono gli occhi

C’è un momento nel tramonto
Dove i lampioni non sono ancora accesi
È buio — nessuno è per strada

C’è chi è di Genova
E sa dell’odore dei muri umidi — senza intonaco

L’orizzonte era un incendio
È stato uno scontro a fuoco
Gli uccellini urlano la sera al fortunale
Dalla finestra guardo gli aerei passare
Portano la gente alle cene di lavoro — sotto le nuvole

Ho il tuo numero scritto sulla mano
Scritto con una biro che sa di ciclamino
C’è un profumo, Rodolfo Valentino

L’uomo dei grilli ai giardini suona la tromba
E si gode l’ora dei moscerini

Il vino di sera nella città in fiera
È la primavera col cuore in gola

È il profumo del vento levantino
È la stagione del vino — del legno e del violino.

 

CAMIONISTI

Odore di nafta
Pensieri di Kafka
Burrasche di caffelatte nei thermos.