Carlo D’Amicis

GESU', MARIA E IL COMPLESSO DI EDIPO

 

La prima persona a dirmi ti amo è stato un uomo. Un maschio. È stato Gesù.

Quando Gesù mi ha detto ti amo, io non me l’aspettavo. Avevo dodici anni e passavo il pomeriggio a giocare a Subbuteo. Quando Gesù mi ha detto ti amo, mi sembrava che non ci fosse proprio alcun motivo.

(A dodici anni ti amo non si dice. A dodici anni ti amo è una parola grossa.)

A dodici anni, se qualcuno ti ama, più che altro manda a dirti che gli piaci. A dodici anni, se piaci a una femmina, più che altro viene a dirtelo un maschio a ricreazione.

La ricreazione, nella mia scuola, si divideva in quelli che andavano a giocare a pallone e in quelli che ci speravano. Che restavano in classe. In quelli che, potenzialmente —.

Nella mia scuola, se andavi a giocare a pallone, potenzialmente rinunciavi all'idea di piacere a una femmina. Alla speranza. Potenzialmente, se andavi a giocare a pallone, delle femmine te ne fregavi.

(Quando andavo a giocare a pallone, guardavo sempre se arrivava qualcuno. Se qualcuno, per caso, veniva a dirmi che piacevo a una femmina.)

Se piacevi a qualche femmina, mandava quasi sempre un maschio a dirtelo. Cosi creava zizzania. Così i maschi si scannavano.

(Le femmine sono diaboliche. Si servono dei maschi.)

Un giorno, a ricreazione, è venuto uno della B a dirmi che piacevo a una femmina. Una femmina della C. Ma non era vero.

(A volte i maschi sono diabolici. Si scannano tra loro.)

Quando avevo dodici anni stavo nella A. quando avevo dodici anni, certe femmine della C avevano tredici anni. Il seno.

(A dodici anni, le femmine della A, erano femmine per modo di dire. Le mettevamo in porta.)

Quando Gesù mi ha detto che mi amava, me l'ha detto Padre Granata. Una sicurezza. Gesù ti ama, ha detto. E siccome mi amava, mi perdonava.

(Quando Padre Granata diceva Gesù, si sentiva che non era di Roma. Si sentiva che era frocio. Quando Padre Granata diceva Gesù, Nostro Signore diventava Jesiù.)

Quando ho sentito che Jesiù mi amava, non ho detto niente. Ho tenuto la bocca chiusa. Ci mancherebbe. A dodici anni, se dici che c’è un maschio che gli piaci, passi immediatamente per frocio. Passi per frocio anche se tu non hai fatto proprio niente.

(A dodici anni non ci pensi, che Gesù è Dio. Che non lo vedi. A dodici anni sono Dio pure le femmine.)

(Le femmine che non ti vedono sono dee. Le femmine che non gli piaci, teoricamente sarebbero stronze. Ma sono dee.)

(A dodici anni le femmine stanno tutte nella C di cielo.)

A dodici anni non avevo mai sentito ti amo dal vivo. Solo al cinema. Alla televisione. quando Padre Granata ha detto Jesiù ti ama è stata la volta in cui ci sono andato più vicino.

(Per sentire ti amo dal vivo, ho dovuto dirlo. Ma era molto più tardi. Ma lei no.)

Quando alla televisione dicevano ti amo, c'era sempre mia madre che diceva: ma non c'è niente di meglio, sull'altro canale? C'era sempre mio padre che non diceva niente.

(A dodici anni c'erano solo due canali. A dodici anni, se qualcuno diceva ti amo, mi toccava mangiare con l'altro canale. Con Tribuna elettorale.)

(Mai visti dal vivo baci sulla bocca. Mai visto baciarsi mio padre e mio padre.)

Quando andavamo al mare, c'era sempre qualcuno che diceva: a chi vuoi più bene, alla mamma o al papà? C'era sempre qualcuno che se tu dicevi: uguale, ti diceva: bravo.

(Quando mi sono innamorato della Madonna, riuscivo a dire più che altro: Maria, ti voglio bene. Con tutto che mi ero innamorato. Con tutto che, sotto sotto, me la volevo scopare.)

Maria è la madre di Dio. Di Gesù. Ma se Gesù è il figlio di Dio, Maria non può essere Sua madre. Se Gesù è il figlio di Dio, Maria è la moglie.

(E San Giuseppe, allora?)

(Alla scuola dei preti non ci pensano, che a dodici anni ti fai queste domande. Non ci pensano, a quanto sia importante chi è il padre e chi la madre. Chi è il marito. Alla scuola dei preti se la cavano con la Santissima Trinità.)

(A dodici anni non ci pensi, com'è che a Paperopoli sono tutti Zii e nipoti. Non ci pensi, se non c'è di mezzo il sesso. Lo sperma. Le madri ed i mariti.)

Alla scuola dei preti, la prima cosa che ti dicono è che la devi smettere di pensare a Dio come a un omone. Con la barba bianca. I sandali infradito. La prima cosa che ti dicono è che non sei più un bambino.

(Quando non sei più un bambino, la prima cosa che ti dici è scopare. La prima cosa che fai, è una sega. Quando ti fai una sega a dodici anni, la prima cosa che cerchi è un omone con la barba bianca che ti perdoni. Ma non c'è più.)

(Quando uno dice che ti ama, si sente subito in diritto di perdonarti. Non si sa di che, ma lui ti perdona. Non si sa perché, ma tu ne hai bisogno.)

Alla scuola dei preti non ci pensano, che abbiamo bisogno di contatti umani. Di una barba bianca. Della fica della Madonna.

(Alla scuola dei preti pensano che se Maria ha la fica, poi qualcuno —. Che se Maria Madre Nostra, poi noi —. Non ci pensano che è normale. Non ci pensano, al complesso di Edipo.)

Quando Padre Granata mi ha detto che Gesù mi amava, mi ha detto di pregare Maria. Che Lei intercedeva. Mi ha detto che tra Gesù e Maria c'era un rapporto molto stretto.

(Padre Granata è un servo di Maria. Quando mi sono innamorato di Maria, ho pensato che l’amore è servitù, ma fino a un certo punto. Che se uno ama, dovrebbe amare alla pari.)

(Ho pensato che il problema dell'amore è che uno lo sa già, cos'è la servitù. Che finché impara cos’è la libertà —)

Quando Padre Granata ha detto che Gesù mi amava, non potevo fare altro che innamorarmi di Maria. Mica potevo amare un maschio. E nemmeno fare finta di niente.

(Il problema dell'amore è che quando uno ti dice che ti ama, non puoi mica fare finta di niente. Non puoi mica deluderlo.)

Quando Padre Granata ha detto che Maria intercedeva, ho pensato che doveva averglielo per forza detto Lei. Che se Gesù mi amava, voleva dire che Maria —.

(Quando mi sono innamorato di Maria, mi sentivo in colpa con Gesù. Ma fino a un certo punto. Quando Padre Granata ha detto che in pratica Gesù faceva quello che gli chiedeva Maria, ho pensato che l'amore di Gesù non era proprio vero amore. Che l'amore vero era quello di Maria.)

(Quando mi sono innamorato di Maria, a poco a poco Gesù lo vedevo un po' come un rivale. Come un amico che mi voleva bene. Come uno che mi voleva bene perché ero simpatico a Sua moglie. Perché non lo sapeva, che io e Sua moglie —)

(Quando mi sono innamorato di Maria, a poco a poco Gesù lo vedevo un po' come mio padre.)

Maria la vedevo soprattutto la mattina. Il quadro in chiesa. L'immaginetta dietro la tessera dell'autobus. Quando dicevo: Maria ti amo, Pensavo soprattutto che aveva sedici anni. Il seno.

(Quando mi sono innamorato di Maria, a poco a poco Gesù lo vedevo un po' come il Suo uomo.)

(E San Giuseppe, allora?)

Maria è buona. Maria è paziente. Maria è umile. Maria, certe volte, la volevo soltanto un po' più truccata. Con i tacchi. Ma poi capivo che i sandali infradito sono un segno di affidabilità. Di serietà. Ma poi pensavo che forse li aveva sotto il vestito lungo. Che forse, i tacchi, li faceva vedere solo a me.

Quando mi sono innamorato di Maria, ero molto buono. Molto Paziente. Molto umile. Quando mi sono innamorato di Maria, andavo bene a scuola. Dormivo alle dieci meno un quarto. Alle nove e mezzo dicevo il rosario e poi alle dieci meno un quarto dormivo.

(Certe volte alle tre mi svegliavo e mi facevo una sega. Su una della C. Su una di quelle stronzette. Ma poi arrivava Maria e mi salvava. Ma poi arrivava Maria e, se proprio non resistevo, venivo dentro di lei dicendo: ti amo. Senza sporcizia. Senza peccato. Ma poi arrivava Maria e mi stringeva da dietro finché non dormivo.)

(Certe volte mi svegliavo alle tre con una polluzione. Certe volte venivo in sogno dentro una della C e poi mi svegliavo tutto bagnato. Allora la mattina dopo ce l'avevo con Maria. Allora la mattina dopo dicevo a Maria: —)

Come gli uomini che quando tradiscono la moglie è perché la moglie li ha lasciati soli.)

Quando mi sono innamorato di Maria dicevo tre rosari al giorno. Più le litanie. Più turris eburnea. Rosa mistica. Refugium pecatorum. Quando aprivo gli occhi la mattina, dicevo Ave Maria. Dicevo: piena di grazia.

Quando mi sono innamorato di Maria, la frase che mi piaceva di più era piena di grazia. Con tutto che piena sapeva un po' di ciccia. Con tutto che la grazia, nessuno sa bene cosa sia.

(La cosa bella della grazia è che te la deve per forza trasmettere qualcuno. Come una malattia infettiva, però buona. Come una febbre, però salutare.)

La cosa bella della grazia, era che guardavo Maria e mi sentivo buono. Paziente. Umile. Che andavo bene a scuola.

(La cosa brutta della grazia è che dopo non sai che fare. È che vorresti trasmetterla a qualcuna della C e quelle non ti guardano nemmeno.)

(Quando Padre Granata mi interrogava, io chiedevo a Maria di chiedere aiuto a Gesù. Di intercedere. Quando volevo contagiare con la grazia qualcuna della C, mi sembrava brutto chiedere a Maria. Chiedevo direttamente a Gesù, però lui niente.)

Maria. Maria. Maria.

Normalmente, però, trattavo solamente cori Maria. Normalmente dicevo Madonnina mia, fammi segnare. E segnavo. Ed ero buono. Paziente. Umile.

Maria. Maria. Maria.

(Adesso Maria è una buona amica. L'unica che ho. Adesso, quando mi sento molto solo, vorrei un po' di quella grazia.)

(Adesso, quanto mi sento molto solo, penso che Lei ha sedici anni. Altra vita. Altri interessi. Penso che è giusto che faccia la Sua vita).

Quando mi sono innamorato di Maria, mia madre mi amava molto. Perché ero buono. Paziente. Umile. Quando mia madre mi amava molto, diceva ti voglio bene. Se glielo chiedevo.

(Adesso, certe volte, entro in area tutto solo. Anche adesso, certe volte, con tutto che ho più di trent'anni, entro in area tutto solo.)

(E quando sono solo in area, dico: Madonnina mia, fammi segnare.)

Roma, giugno 1998