CI VEDIAMO IN PIAZZA
Luigi Bernardi
La gara di briscola
Dice che quellanno lavevano organizzata per bene, la gara di briscola in piazza. Dice che avevano persino fatto una simulazione al computer, che se no si rischiava che le cose finissero come la volta prima.
Dice che avevano messo sei file di ventiquattro tavolini ciascuna, poi avevano lasciato dello spazio, dopo avevano messo sei file di dodici tavolini ciascuna, poi dellaltro spazio, poi quattro file di otto tavolini, lo spazio vuoto, quattro file di quattro, laltro spazio, due file di quattro, lo spazio, una fila di quattro, ancora lo spazio, una fila di due, lultimo spazio e lultimo tavolino, quello della finale. Dice che sul tavolino della finale avevano persino steso un panno verde.
Dice che dalle finestre del palazzo del comune cera anche il sindaco che guardava. Dice che era contento come una pasqua.
Dice che i giocatori si erano lamentati che stavano stretti, poi però dice che quando hanno cominciato a smazzare le carte non si sentiva volare una mosca. Dice anche che la madonna che ha tirato Augusto a un certo punto che il suo compagno gli aveva fatto segno di avere il fante e lui invece aveva capito lasso, dice che quella madonna era così robusta che nel silenzio aveva fatto paura ai piccioni, che erano volati tutti via.
Dice che dopo il primo turno le coppie che avevano vinto si erano spostate nelle file di dodici, dice che per evitare degli sbagli gli organizzatori avevano segnato delle frecce per terra. Dice che intanto alle coppie che avevano perso gli regalavano una bottiglia di rosso, dice che gli amici delle coppie che avevano perso si mettevano a sedere ai tavoli dove non si giocava più, e bevevano in compagnia.
Dice che non cera più tutto il silenzio di prima. Dice anche che la madonna che ha tirato Beppe lhanno sentita solo in pochi.
Dice che dopo il secondo turno le coppie che avevano vinto si erano spostate nelle file di otto, dice che anche lì cerano le strisce per terra. Dice che intanto alle coppie che avevano perso al secondo turno gli regalavano una bottiglia di bianco e una di rosso, dice che gli amici delle coppie che avevano perso si mettevano a sedere ai tavoli dove non si giocava più, e bevevano in compagnia.
Dice che in piazza cominciava a esserci un certo casino. Dice anche che la madonna che ha tirato Duilio non lha sentita quasi nessuno.
Dice che dopo il terzo turno le coppie che avevano vinto si erano spostate nella prima fila di quattro, dice che si erano sbagliati a tirare una striscia, ma che uno della giuria era riuscito lo stesso a far mettere tutti al posto giusto. Dice che intanto alle coppie che avevano perso al terzo turno gli regalavano due bottiglie di bianco e due di rosso, dice che gli amici delle coppie che avevano perso si mettevano a sedere ai tavoli dove non si giocava più, e bevevano in compagnia. Dice anche che qualcuno che aveva perso al primo turno era andato a farsi dare delle bottiglie da quelle del terzo, perché volevano continuare a bere in compagnia. Dice che gliele hanno date poco volentieri.
Dice che in piazza cominciava a esserci un gran casino. Dice anche che la madonna che ha tirato Ernesto non lha sentita nessuno, ma si è capita lo stesso perché aveva una faccia che non ci si poteva sbagliare.
Dice che dopo il quarto turno le coppie che avevano vinto si erano spostate nella seconda fila di quattro, dice che le strisce non cerano più, ma a quel punto solo un cretino si poteva confondere, dice anche che imbezel a Celso deve averglielo detto il geometra suo compagno. Dice che intanto alle coppie che avevano perso al quarto turno gli regalavano quattro bottiglie di bianco e quattro di rosso, dice che gli amici delle coppie che avevano perso si mettevano a sedere ai tavoli dove non si giocava più, e bevevano in compagnia. Dice che qualcuno che aveva perso al primo e al secondo turno era andato a farsi dare delle bottiglie da quelle del quarto, perché volevano continuare a bere in compagnia. Dice hanno cominciato a volare dei cazzotti.
Dice che in piazza non ci si capiva più un accidente. Dice anche che la madonna che voleva tirare Baldo lha solo pensata che tanto non cera verso di farsi sentire.
Dice che dopo il quinto turno le coppie che avevano vinto avevano provato a spostarsi nella terza fila di quattro, dice che non ci sono riusciti non perché mancavano le strisce ma perché i tavoli erano già occupati da un po di quelli che avevano perso ai primi turni. Dice che avevano dato lassalto alle bottiglie rimaste e anche ai salamini ai prosciutti e alla porchetta gigante del primo premio, che avevano cominciato ad affettare e venivano delle fette grosse così. Dice che dopo avevano tutti quanti smesso di litigare e di prendersi a cazzotti. Dice che fino a mattina si sono divertiti tutti un casino, pure quelli che avrebbero dovuto proseguire la gara, che anzi erano quelli che bevevano di più perché dovevano recuperare sugli altri. Dice anche che il sindaco ha chiuso la finestra ed è andato a letto. Dice che non ha dormito mica bene.
Dice che Enrico è lunico che se lè presa a male. Dice che ci teneva a vincere. Dice che ha mandato a cagare tutti quanti e si è messo in un angolo a fare un solitario. Dice che non gli è venuto neanche una volta.
Lacrime di coccodrillo
Un giorno in piazza era scoppiata una rissa.
Dice che ci era voluto un po per capire che loggetto della contesa erano le lacrime del coccodrillo. Dice che ognuno aveva una spiegazione diversa e che dopo un po avevano tutti alzato la voce e non ci si capiva più un accidente.
Filippo, il barbone che dormiva dentro uno scatolone in un angolo della piazza, tutta quella baraonda laveva svegliato.
Dice che uno sosteneva che i coccodrilli, mentre sbranavano le loro prede, piangevano non perché gli dispiacesse, che ai coccodrilli non gli dispiace niente, ma perché poi bevevano le lacrime, che erano un potente digestivo. Che sennò gli veniva mal di stomaco.
Filippo aveva raspato sul fondo dello scatolone finché non aveva trovato il coltello che gli serviva per sbucciare le mele che raccoglieva al mercato.
Dice che un altro confidava che le lacrime centrassero qualcosa con la pulizia dei denti e la salute delle gengive, che aveva persino sentito parlare di una specie di dentifricio collutorio a base di lacrime di coccodrillo. Dice che non era stato messo in commercio perché i dentisti, che sono potenti, pieni di grana e con una ghigna da far paura, avevano fatto muro, perché altrimenti avrebbero tutti dovuto cambiare mestiere.
Filippo era scattato fuori dallo scatolone, aveva beccato la prima turista a portata di braccio. Laveva sequestrata tenendola sotto la minaccia del coltello. Poi aveva preteso che gli fossero dati un megafono e una sedia. Quando glieli avevano portati, aveva lasciato andare la turista, che era pure carina e slovena e lo guardava strano che pareva fulminata. Dopo Filippo era salito sulla sedia, aveva imbracciato il megafono e aveva cominciato a parlare.
Dice che sarà andato avanti un quarto dora a spiegare la faccenda delle lacrime del coccodrillo. Dice che adoperava delle parole che uno avrebbe detto che non dovesse neanche conoscere. Dice che alla fine ha mandato tutti quanti a cagare e ha chiesto che lo lasciassero dormire in pace. Dice che dopo è tornato nel suo scatolone e si è chiuso dentro.
Dice che poi in realtà delle lacrime di coccodrillo non gliene fregava niente a nessuno, che era così tanto per parlare di qualcosa di diverso dal solito. E che comunque lo sapevano tutti che era come aveva detto Filippo.