LUIGI BERNARDI
LA BIONDA, UNA STORIA ITALIANA
Il ruzzolone che aveva consacrato la bionda a diva nazionale era avvenuto in diretta televisiva, durante lo show del sabato sera. La bionda indossava un vestito che un giovane stilista dichiarava di avere creato pensando alle sue forme, un abito lungo fatto di rombi di seta verde smeraldo intrecciati ad altri rosso porpora. Era talmente stretto intorno alle caviglie che la giovane attrice faceva fatica a mettere un piede davanti allaltro.
Così infagottata, la bionda aveva iniziato a scendere lo scalone ideato da un fantasioso scenografo. Al quarto gradino era prima scivolata, poi caduta, infine rotolata. La forte pressione sulle cuciture aveva aperto uno strappo sul davanti dellabito, su fino allombelico. Nel complesso, era stata una scena molto buffa, il pubblico in sala si era divertito, il regista però era stato indulgente, aveva staccato la telecamera e si era precipitato ad anticipare la prevista serie di suggerimenti commerciali.
Qualche giorno dopo, un noto settimanale era uscito con una sequenza di fotografie, mostravano tutte quante la bionda mentre si rialzava dopo il capitombolo. Ciò che la telecamera aveva evitato di inquadrare, e il pubblico in sala non aveva colto per la lontananza, in quelle immagini risaltava inequivocabile: sotto labito, la bionda non solo non indossava biancheria intima, ma sfoggiava un pube roseo e delicato, senza lombra della pur minima peluria.
Un paio di giorni ancora e una celeberrima multinazionale di prodotti cosmetici aveva offerto alla bionda sette milioni perché diventasse testimonial di una nuova e miracolosa crema per la depilazione. La bionda aveva firmato immediatamente il contratto. Poi aveva chiamato lo stilista che si era limitato a imbastire le cuciture, il regista che aveva interrotto il collegamento, il grafico che si era occupato dei fotomontaggi e aveva consegnato centomila euro ciascuno. Dopo, aveva chiamato anche il suo segretario e gli aveva firmato un assegno di altri centomila euro, dicendogli di versarli al Partito Radicale. Il segretario, che come tutti non ricordava se il Partito Radicale esistesse ancora o no, aveva tenuto i soldi per sé.