IL TEATRINO NEL SALOTTNO IL TEATRO DELL' ORTO
Con questa prima opera vogliamo riprendere una tradizione antica e ormai dimenticata: le recite nel salotto di casa.
Dopo una buona cena, sempre che non si tratti di un tête a tête con un'avvenente signorina o con un affascinante malandrino, succede spesso che qualcuno proponga un noiosissimo gioco di società o peggio ancora la visione delle diapositive e dei filmini dell'ultima vacanza. E la serata da piacevole che era si trasforma in una tortura.
Tutto questo, grazie all'orto, da oggi non accadrà più. Ecco infatti
il copione di una inedita commedia brillante che voi stesse interpreterete per il vostro e altrui piacere.
Leggetela a tavola tutti insieme quindi assegnate le parti Con vecchi vestiti e lasciando volare la fantasia trasformate il salotto in un polveroso palcoscenico. Spostate le lampade, i divani, create, la scena e poi... su il sipario. Si recita!
Non immaginerete mai quanto si divertiranno i vostri amici e soprattutto, quanto vi divertirete voi!
Una volta Alfred Hitchcock disse che avrebbe voluto girare
un film ambientato in un solo luogo: una cabina telefonica.
Senza presunzione ma con tanta riconoscenza...
THRILLER
Personaggi:
Un uomo: Lui
Una donna: Lei
Voce fuori campo
La scena rappresenta una strada. Al centro una cabina telefonica. E' notte. Lampi, tuoni e scrosci di pioggia. Un uomo entra in campo. E' visibilmente scosso e sembra fuggire. Si guarda continuamente alle spalle. Indossa solamente una camicia, pantaloni da pigiama e calza ciabatte.
Voce fuori campo: Un uomo cammina nella notte, è alla ricerca... alla ricerca di un telefono. Finalmente una cabina telefonica.
L'uomo entra nella cabina mentre fa il suo ingresso in scena una donna. Si muove in modo circospetto. E' molto elegante, indossa un impermeabile nero e calza scarpe con i tacchi a spillo. Pare nervosa e mal disposta all'attesa.
Voce fuori campo: Una donna cammina nella notte. E' alla ricerca... alla ricerca di un telefono. Finalmente una cabina telefonica.
Lui: (All'interno della cabina. Compone in fretta un numero e attende nervosamente una risposta) Pronto? Pronto? Polizia? Hanno sterminato la mia famiglia... come chi? Gli assassini! Mi hanno bruciato la casa, mi hanno... come? Non mi faccia perdere tempo?!? Ma pronto! Pronto?!? Hanno riagganciato. (Deponendo il ricevitore e rivolgendosi alla donna che fuori sta camminando molto nervosamente.) Deve telefonare?
Lei: (Entra nella cabina senza degnarlo di uno sguardo e compone a sua volta un numero. ) Pronto capo... si sono io... me ne è scappato uno. Come idiota! Ho sgozzato il bambino, ho annegato i nonni...esatto, nel water! Ho impiccato lo zio e per non saper nè leggere nè scrivere ho bruciato la casa... poi ne ho visto uno che scappava. L'ho inseguito ma...mi è sfuggito. Come? Aspetto qua? Va bene. Il numero è 3656. (Riaggancia ed esce).
Lui: Ha finito...posso? (Indica la cabina)
Lei: Va bene, ma fai in fretta. Aspetto una telefonata.
Lui: (Entra nella cabina sempre più agitato) Pronto? Pronto Attilio? Scusa se...no, non posso venire. Lo so che ti dovevo portare... ma ascolta. No! Nemmeno lo zio può venire; non c'è più! Il bambino? Non c'è più! I nonni? No... ecco esatto: tutti morti e la casa bruciata! Come? Dai Attilio non farmi ridere
Lei (Innervosita) Allora?
Lui Senti ora non posso parlarti perchè...Come? Mi richiami? Non sono in casa è bruciata! (Riaggancia) Non capisce mai niente!(Rivolto alla donna) Dovrei fare ancora una telefonata...
Lei Anch'io. Ma ne aspetto una troppo importante. Esci!
Lui (Uscendo) Scusi se sono così agitato ma (Piangendo) stasera ho perso tutto quello che avevo. Sono rimasto solo...
Lei (Annoiata) Uhm Uhm
Lui Solo, capisce? Solo e resterò solo tutta la vita.
Lei Via, morto un papa se ne fa un altro. E' pieno il mondo di belle ragazze.
Lui (Guardandola stupito) Se lei sapesse cosa mi è successo
Lei Se tu sapessi cosa ho combinato io!
Lui C'è tanta cattiveria in giro. Lei non ha paura ad andare in giro la notte da sola?
Lei Di chi? (La pioggia cade più forte ) Accidenti. Devo telefonare. (Entra nella cabina e si mette di spalle) Pronto, Marino? Hai ritirato i panni? Piove! Come dove sono lavorare! No, non ho ancora finito. Me ne manca uno. Si, si ti bacio ma ricordati i panni. Hai capito? Marino! ( Riaggancia ed esce innervosita ) Gli uomini son tutti uguali!
Lui ( Entra a sua volta nella cabina ) Posso telefonare?
Lei Uhm...ma fai in fretta!
Lui ( Sta per comporre il numero ma si blocca ) Come? Ah si (Rivolgendosi alla donna ) Credo sia per lei...
Lei ( Quasi tirandolo fuori ) Pronto, pronto capo? Entro stanotte... ce la farò! Almeno lo spero. E' riuscito a sapere qualcosa? Me lo descriva. Occhi in giù, capelli in su... la barbina... espressione strana: a metà fra idiota e indiana? ( Squadra l'uomo che fuori tenta di ripararsi dalla pioggia e che corrisponde perfettamente alla descrizione) fisico cicciotto, scarpe quaran... O ci sono due lune in cielo o ci siamo caso. La richiamo presto. Ah, piove. Se ha dei panni stesi... come non detto... ( Riaggancia ed esce )
Lui Adesso posso ( Indica il telefono )
Lei No! Prima rispondi ad una domanda. Dov'eri un'ora fa?
Lui ( Scoppia a piangere ) Nella mia casa...
Lei A casa? E... cosa è successo?
Lui Ora le racconto tutto ma prima devo telefonare alla polizia ( Tenta di entrare nella cabina ma gli viene impedito dalla donna )
Lei A chi vuoi telefonare tu?
Lui Alla polizia.
Lei E perchè alla polizia?
Lui Perchè prima non mi hanno creduto...
Lei (Incalzandolo) A cosa non hanno creduto? A cosa? Parla!
Lui (Intimidito) A quello che mi era successo...
Lei (Spazientita) E cosa ti è successo! Avanti dillo! Ti hanno bruciato la casa? Ti hanno sterminato la famiglia? Parla! ( Comincia ad infilarsi dei guanti di pelle nera )
Lui Dovevo capirlo subito...quell'espressione...quegli occhi così profondi...lei...lei è una maga?
Lei Cosa sono io?
Lui Ah, se non è una maga non lo so proprio...
Lei Non lo hai ancora capito chi sono io? Io sono un killer! Quello che ha sterminato la tua famiglia, che ti ha bruciato la casa e che ora ammazzerà anche te così potrò finalmente tornare a casa a ritirare i panni. Tanto lo so che Marino non li ha presi. E' fatto così lui...
Lui (avvicinandosi alla donna che parlando si era allontanata ) Bhè io, nonostante tutto quello che stava succedendo i panni li ho presi e li ho messi in casa. Si saranno bruciati ma almeno non si sono bagnati!
Lei (Con tono complice e comprensivo) E' così fastidioso quando sono quasi asciutti...
Lui Certo... mandare avanti una famiglia con il lavoro che fa...
Lei Non me ne parli per carità!
Lui Mi scusi se... ma prima mi è capitato di sentire. Con Marino come va?
Lei Marino? Per andare va. Ognuno si sa ha i suoi difetti. Lui però esagera... è un ricettatore, lavora in casa. Tempo per aiutarmi ne avrebbe?
Lui Beh...sì!
Lei Invece non fa nulla!
Lui Ah, io mia moglie l'aiuto... anzi l'aiutavo sempre!
Lei E' così che si fa... che si faceva. Bhè mi dispiace...
Lui Amare significa non dover mai dire mi dispiace.
Lei Cosa c'entra?
Lui Nulla. E' così, un modo di dire...
Lei Ne ho ammazzati tanti ma uno come te non lo avevo ancora incontrato.
Lui Beh, nella disgrazia sono quasi contento.
Lei Perché?
Lui Lei è un killer così carina.
Lei Adulatore.
Lui No, no. E' la verità!
Lei Ma anche tu come vittima non sei poi mica male...
Lui Grazie... troppo buona. Poi sono un po' così... sa, sono uscito molto di fretta. Ah, poi lo sa perché...
Lei Via, basta con questo "lei" diamoci del tu.
Lui Oh grazie. Senta... no scusa, senti posso farti una domanda?
Lei Certo.
Lui Come mi ucciderai? Con la pistola? Col pugnale? Mi strangoli?
Lei No. Pensavo... pensavo di passarti sopra con la macchina.
Lui Fa male?
Lei No! Sembra...ma in realtà è un bel modo.
Lui Io non me ne intendo ma...mi fido!
Lei Bene... allora siamo d'accordo. Vuoi qualcosa prima di morire?
Lui No grazie. Sono a posto così!
Lei (Allunga la mano) Allora...scusa il guanto.
Lui Si figuri...anzi figurati.
Lei Sai che mi dispiace?
Lui Per carità. Ognuno ha il suo lavoro.
Lei Io allora vado a prendere la macchina mentre tu...
Lui Mentre io mi sdraio qui.
Lei Perfetto! Uhm come dire: arrivederci!
Lui No. Addio!
Lei Già, addio!
Lui ( Sdraiandosi sul selciato bagnato ) Oggi, nonostante tutto è stata una giornata con dei risvolti positivi...
Si sente la sirena della polizia che si avvicina sempre di più. La donna rientra in scena agitatissima.
Lei La polizia!!
Lui (A sua volta impaurito) La polizia!
Si vedono i fari e la sirena è ora assordante. Il killer non sa dove nascondersi. Improvvisamente lui la prende fra le braccia e la bacia. I poliziotti, credendoli due innamorati se ne vanno. Quando ritorna il silenzio le loro labbra si staccano. Sono entrambi turbati. Per l'aria le note di Mood Indigo.
Lui Sono andati via...
Lei Perchè mi hai salvato...io non lo farò!
Lui (Con il tono di Rick nella scena dell'addio in Casablanca) Non l'ho fatto per te...l'ho fatto per me.
Lei Cosa significa tutto questo?
Lui Che mi sono innamorato... di te.
Lei Andiamo. La vittima innamorata del carnefice.
Lui Ma anch'io non ti sono indifferente...
Lei (Turbata ) E' vero ma...il carnefice innamorato della vittima.
Lui Fuggiamo via, lontano, insieme...
Lei Ma... saremmo ricercati dalla polizia di mezzo mondo...
Lui ( Prendendole la mano ) Ti fidi di me?
Lei ( Ora finalmente abbandonata ) Si...
Lui Allora andiamo!
I due si abbracciano e mentre la luce dell'aurora illumina la scena se ne vanno incontro al sole.
Voce fuori campo: Ricercati dalla polizia di mezzo mondo... si rifugiarono nell'altra metà dove vissero felici fino a tardissima età !
THE END