IL FOLLETTO DEGLI INTRIGHI AMOROSI

 

Personaggi

Melfino, un uomo innamorato

Viandante

Robin Hood

Folletto degli intrighi amorosi

Iole, la bella dal nome impronunciabile

 

 

L’azione si svolge in un luogo non ricordato e in un tempo ormai "passato". Il primo quadro è la rappresentazione di un bosco. Il secondo, invece, il giardino della bella dal nome impronunciabile.

 

 

PRIMO QUADRO

Un uomo si aggira nel bosco. Il suo passo è lento e stanco

Melfino: (Cantilenando) Per i boschi e per le valli, me ne vò solo soletto, alla ricerca del folletto ma...mi fanno male i calli. Ahi ahi ahi Melfino che tortura. D’altronde...se non trovo il folletto degli intrighi amorosi che speranze posso avere di conquistare il cuore della fanciulla dal nome impronunciabile...ahi ahi ahi Per i boschi e per le valli me ne vò solo soletto alla ricerca del folletto ma...oh, oh eccolo (si avvicina una strana figura) Hei...scusi...scu...

Viandante: Non sono un folletto (Se ne va frettolosamente e anche un po’ infastidito)

Melfino: Sembrava...ma non disperiamo...coraggio Melfino continua il tuo cammino ahi ahi ahi per i boschi e per le valli...Ah stavolta non mi sbaglio. E’ lui! (Si avvicina un signore con la giacca verde, un cappello verde, l’arco e le frecce) hei...signor e, signor folletto...signor folletto

Robin Hood: Come?

Melfino: Scusi lei è il folletto degli intrighi amorosi?

Robin Hood: No, io sono Robin Hood

Melfino: Robin Hood? Il famoso bandito che ruba ai ricchi per donare a poveri?
Robin Hood: Esatto. Anche se nel passaggio qualcosa mi resta.

Melfino: Mi scusi, lei che passa molto tempo nei boschi non saprebbe indicarmi dove posso trovare il folletto degli intrighi amorosi?

Robin Hood: Chi, Giancarlo?

Melfino: Non so se si chiama Giancarlo...

Robin Hood: Giancarlo, Giancarlo...eh se lo conosco. E’ il figlio di Amelio...

Melfino: Amelio?

Robin Hood: Sì, il boscaiolo

Melfino: Ah...e costui è un folletto?

Robin Hood: Non aveva voglia di studiare e si è messo a fare il folletto. Una delusione per suo padre...adesso si è rassegnato ma in principio è stata dura

Melfino: Con tutti i sacrifici che aveva fatto

Robin Hood: Allora lo conosce

Melfino: No, ma immagino. Comunque io avrei un grande bisogno di parlargli. Dove lo posso trovare? Lei saprebbe dirmi come posso incontrarlo?

Robin Hood: Chi Giancarlo?

Melfino: Hemm...sì, lui

Robin Hood: Guardi ... (si inginocchia e indica un punto lontano)

Melfino: Dove? (Si inginocchia a sua volta e fissa la direzione indicata)

Robin Hood: Cosa?

Melfino: Come?

Robin Hood: Chi?

Melfino: (Rialzandosi insospettito) Ma lei, é Robin Hood?

Robin Hood: Come no...e lei lo sceriffo di Nottingham! (Se ne va bofonchiando) Ma và che si incontra proprio di tutto...

Melfino: Povero me...al giorno d’oggi c’è una bella maleducazione! Dove andremo a finire se anche gli eroi si comportano da villani zotici e sgarbati. Coraggio Melfino non disperare devi andare avanti prima o poi lo troverai...Per i boschi e per le valli me ne vò solo soletto...

Il folletto appare alle sue spalle

Folletto: Olò!

Melfino: (Girandosi di scatto ) Chi é?

Folletto: allora olè!

Melfino: Oh...sì tu...sei proprio tu. Lo capisco da come appari e scompari. Tu sei il folletto...

Folletto: Signor folletto

Melfino: Scusi signor folletto. Lei è il signor folletto degli intrighi d’amore?

Folletto: Amorosi! Intrighi amorosi!

Melfino: Mi scusi signor folletto degli intrighi amorosi...ecco io...avrei un problema...è un po’ delicato...posso chiamarla Giancarlo?

Folletto: Giancarlo?!?

Melfino: Non si chiama così? Me l’ha detto Robin Hood

Folletto: Ma lei si sente bene?

Melfino: No, no...io deliro. Deliro per la bella dal nome impronunciabile. Io voglio un filtro che la faccia perdutamente innamorare di me!

Folletto: Veda, un tempo, egregio signore, si veniva nei boschi a raccogliere mirtilli e more poi, per lo stesso prezzo si cercavano i folletti e si chiedevano filtri d’amore. Ora, lei capisce che oggi non è più così. Non tanto per quello che concerne i frutti di bosco per i filtri d’amore invece... lei capisce? (Si sfrega velocemente il pollice con l’indice facendo il segno del danaro)

Melfino: Capisco... se mi aiuta le darò quello che vuole...

Folletto: Questa è la fattura per un filtro standard. (Estrae un foglio prestampato) Se però si rende necessario un intervento specialistico si può fare ma è chiaro che varia il prezzo...

Melfino: (Guardando la fattura) Ah però!

Folletto: Ehhh....

Melfino: Credevo meno...

Folletto: Ah sì?

Melfino: Non che...

Folletto: Veda lei

Melfino:No, no...

Folletto: Allora?

Melfino: Certo che...

Folletto Come vuole

Melfino: No, è che...

Folletto: Che?

Melfino: Insomma...è una spesa...

Folletto: Io non costringo nessuno. I prezzi dei filtri sul mercato sono questi. io non sono certo fra i più cari ma...se lei poi non tiene tanto alla sua bella...

Melfino: Ah no ci tengo...perciò tenga. Questo è l’assegno... metta lei la cifra...

Folletto: (Osservando l’assegno) Ma è fuori piazza

Melfino: Per forza siamo in un bosco...eh eh (Vedendo che il folletto non ride) , si fa per dire...

Folletto: Dica per fare che è meglio. Mi tratterrò gli interessi dei quattro giorni che la mia banca impiega per trasformare in valuta il suo assegno. (Estrae una minuscola bottiglietta) Questo è il filtro.

Melfino: (Lo stringe fra le mani, emozionato) E...e come funziona?

Folletto: Il preparato agisce sulla sfera psico-sessuale del soggetto verso il quale è indirizzata l’attenzione amorosa.

Melfino: Capisco...cioè no....

Folletto: (Spazientito) Se si versa lo specifico nell’orecchio dell’amata tutte le parole che da quel momento in poi sentirà avranno un suono melodioso e conturbante. Se si versa sugli occhi ciò che prima repelleva diverrà incantevole, se si versa sul...e così via. Tutto chiaro ?

Melfino: Chiaro...chiarissimo. Perciò se io... (Come pregustando i miracolosi effetti del filtro alza lo sguardo verso il cielo e non si avvede che il folletto se ne và controllando l’assegno) ...se io con la bella dal nome che non si può pronunciare...ohhh... vado, devo andare... non resisto più. Quanto tempo ho aspettato questo momento. La saluto signor folletto dagli intrighi a...signor folletto? Folletto? Così come appaiono scompaiono questi folletti. Ma torniamo dalla bella dal nome impronunciabile... (cantilenando) Basta boschi, basta valli, basta star soli soletti, non più in cerca di folletti ma di lei... e di un dottor che curi i calli... (Esce di scena)

 

SECONDO QUADRO

 

Il giardino della bella dal nome impronunciabile

Iole: Oh, oggi sembra una bella giornata. Speriamo che nessuna nuvola offuschi il cielo e che nulla possa turbare questa quiete e questa... (Appare Melfino) Oh no! Oggi sembrava una bella giornata!

Melfino: Ben trovata signora...

Iole: Io, per vostra informazione. ho un nome! E dopo mesi che vi ostinate a frequentarmi non lo avete ancora imparato?

Melfino: Si...ma è un nome così difficile...bello ma difficile. Praticamente impronunciabile...

Iole: Il mio nome è impronunciabile?

Melfino: Ehmm si...

Iole: Iole? Iole è un mome impronunciabile?

Melfino: Ehmm..I....I....Io.... è difficile, molto

Iole: Ma cosa volete da me? Io non vi amo e questo ve l’ ho detto da subito, ma non solo: io non vi stimo, non mi ispirate nessun sentimento. Mi siete indifferente come la terra che pesto, (battendo i piedi) anzi di più!

Melfino: Fragilità: il tuo nome è femmina!

Iole: Cosa c’entra?

Melfino E’ Shakespeare

Iole: Lo so. L’Amleto e allora? Cosa c’entra?

Melfino: E’ una citazione...un modo per dimostrarvi la mia cultura...

Iole: O cielo

Melfino: Sky!

Iole: Sky?

Melfino: E inglese. Cielo in inglese. Io conosco molte parole in inglese: Money, tranway, sky, Hey, Jude, love...

Iole:Vi prego risparmiatemi il resto. Cosa avete oggi. Siete più fastidioso del solito

Melfino: Oh ma...(Estrae il filtro d’amore con espressione furbetta) cosa avete negli occhi?

Iole: Le pupille!

Melfino: No, cioè si, ci sono le pupille ma...i vostri occhi sono arrossati. Per fortuna ho con me, casualmente, questo straordinario collirio (Le mostra il filtro)

Iole: Ma cosa dite. I miei occhi stanno benissimo. L’unica cosa che non và è quello che stanno vedendo in questo momento. Gettate via quella porcheria e seguitela!

Melfino: Ma vi avrebbe fatto tanto bene I...I...Io...

Iole: Iole! Iole! Ma perché devo soffrire così?

Melfino: Signora dal nome impronunciabile volete odorare l’incredibile profumo di questa rarissima essenza? (Mostra di nuovo il filtro)

Iole: Ma è il collirio di prima. Siete impazzito?

Melfino: Si, sono impazzito. E’ la vostra vista che mi rende pazzo.

Iole: La mia complessione è regolare e non credo che possa far impazzire nessuno. E’ sicuramente una scusa. Voi siete pazzo per cause diverse, probabilmente naturali.

Melfino: Uhmmm uhmmm... (Mette il filtro vicino all’orecchio)

Iole: Cosa avete adesso?

Melfino: Nulla è che...questo flaconcino fa un baccano... volete sentire?

Iole: Ma è un collirio multiuso?

Melfino: Dolcissima I...I...Io...

Iole: Iole! Iole!!! Non è difficile: Iole!

Melfino: Troppe vocali...

Iole: Con la vostra apparizione non mi avete rovinato solo la giornata ma... l’intera settimana. Mi ci vorranno giorni e giorni per riprendermi da questa vostra inopportunissima e sgraditissima visita!

Melfino: Signora, non è giusto amare tanto e non essere riamato nemmeno un po’. (Irato e disperato getta il filtro addosso alla bella Iole ma questo raggiunge solo un occhio della fanciulla)

Iole: (Strofinandosi un occhio) ahhh ma...voi...(Addolcisce la voce) voi...

Melfino: Io?

Iole: Voi siete… metà bellissimo e metà ributtante...come al solito.

Melfino: Come metà? (Controlla il flacone del filtro irrimediabilmente vuoto)

Iole: Si, se vi guardo con questo occhio vi vedo bellissimo. Con questo invece (si copre l’occhio colpito dal filtro) mi fate l’effetto di sempre. E se vi guardo con tutti e due mi viene da ridere...(Scoppia in una fragorosa e irrefrenabile risata)

Melfino: I...I...Io...Fanciulla dal nome impronunciabile (E’ disperato, non sa cosa fare. Poi, le copre l’occhio non colpito dal filtro)

Iole: (Turbata) Oh...amata creatura, abbracciatemi, baciatemi sono vostra...

Melfino: Amore (Stacca la mano dall’occhio per abbracciarla ma Iole riprende a ridere)

Iole: Ah ah Siete matto? Cosa fate, via ah ah allontanatevi

Melfino copre di nuovo l’occhio di Iole e quella si abbandona ma appena lo stacca lei riprende a ridere. Dopo alcuni tentativi si allontana, agitatissimo poi ha un’idea. Estrae una benda e si avvicina nuovamente

Melfino: Perché non provate a mettere questa...

Iole: Ma cosa mi succede, come siete strano ah ah ah

Melfino: Mettetevela ve ne prego...

Finalmente Melfino riesce a bendare Iole che subito si abbandona.

Iole: Oh dolce amata visione, dimmi che quello che vedo è tutto vero...

Melfino: Si, sono vero I...Io...

Iole: Amore tenero sono tua...tu sei mio?

Melfino: Sono tuo tuo...I...Io...Iole!

Iole: Amore, amore

Melfino: Iole, Iole...

Iole: Come saremo felici non due...per sempre...insieme

Melfino: Si, per sempre...insieme

Si abbracciano

Melfino: (al pubblico) E' proprio vero: in amore per essere felici...basta chiudere un occhio!